Droni e delivery: cosa ci consegnerà il futuro?

Grandi brand della logistica, del retail e del tech hanno avviato le prime sperimentazioni sull’uso dei droni per la consegna nell’ultimo miglio.

Sono passati solamente 5 anni da quel famoso tweet di Jeff Bezos, dove con pochi caratteri annunciava la prima consegna effettuata attraverso PrimeAir. Si trattava del delivery con drone del market place Amazon, tra l’altro mai partito a tutti gli effetti. Ad oggi gli annunci sulla “carta” sembra stiano diventando realtà.

Consegna aerea: un futuro quasi presente

La consegna aerea da molti anni è considerata un tema particolarmente affascinante, ma anche altrettanto difficile da realizzare a causa di alcuni limiti normativi e tecnologici non ancora pienamente superati.

Sicuramente non dovremo aspettarci nel breve periodo che i nostri cieli siano solcati da droni che distribuiscono pacchi ai piani delle abitazioni o nei giardini, ma qualcosa in questo senso si sta muovendo.

Sono sempre più numerose infatti, quelle aziende che hanno avviato le prime sperimentazioni in maniera davvero concreta. In quella che possiamo definire una gara all’innovazione, troviamo alcuni grandi nomi come Tesco e Walmart, che hanno avviato due progetti pilota in merito alla consegna della spesa con droni.

Senza dimenticare Amazon, anche se al momento si parla più di un ritorno di visibilità che di altro.

Ad ogni modo, proprio il grande market place di Jeff Bezos ha ottenuto l’approvazione del suo programma di delivery aereo dall’ente del volo statunitense. Tra l’altro parliamo di una licenza già ottenuta da Ups e da Wing.

In quest’ultimo caso parliamo di un’azienda detenuta da Alphabet, quindi da Google. In altri Paesi, grazie a normative meno stringenti, alcuni servizi sono già operativi, come Dhl in Cina.

Delivery con droni: le categorie merceologiche coinvolte

L’automazione nell’e-commerce coinvolgerà diversi settori merceologici, compreso quello alimentare. Lo scenario dei prossimi anni sembra delinearsi sempre più, e come risaputo a causa del Covid-19 il delivery è diventato all’ordine del giorno entrando nelle case di moltissime persone.

Molte aziende soprattutto nella fase iniziale della pandemia, non hanno avuto il problema degli approvvigionamenti.

Al contrario, ad entrare in crisi è stato proprio l’ultimo miglio, cioè la distribuzione verso il consumatore finale.

In realtà, anche senza l’emergenza Coronavirus, le consegne di pacchi stavano già aumentando a dismisura grazie all’esplosione del commercio online.

Quello del delivery infatti, è un mercato che entro il 2030 dovrebbe raggiungere l’impressionante valore di 665 miliardi di dollari.

In aggiunta a questo, i consumatori sono diventati sempre più esigenti, e nel loro dizionario la parola “attesa” non è più contemplata. Vogliono al loro domicilio i pacchi, e li vogliono rapidamente.

Questo è uno dei principali motivi che sta maggiormente spingendo aziende di ogni tipo ad esplorare tecnologie di consegna innovative e automatizzate in grado di coprire appunto l’ultimo miglio.

Come anticipato, uno dei comparti che probabilmente andrà per la maggiore e beneficerà delle potenzialità del delivery con droni è quello del food. Sempre entro il 2030 infatti, si prevede che la domanda possa aumentare del 65% rispetto all’attuale.

Questo discorso è valido anche nel nostro Paese, dove il Food&Grocery online nel 2019 è stato il settore che ha registrato il maggior incremento, con un +39% rispetto al 15% medio dell’e-commerce in generale.

Molto probabilmente l’utilizzo dei droni non sarà l’unica tecnologia di consegna automatizzata ad essere usata nel futuro, perché già si parla anche di robot con ruote, robot con gambe e persino veicoli autonomi.

Probabilmente sarà proprio la combo veicoli autonomi/droni che si rivelerà la più promettente. Questo perché attualmente i droni hanno un raggio di consegna limitato.

Grazie al supporto dei veicoli autonomi invece, questo limite verrà arginato, perché in questo modo i velivoli potranno acquisire un’autonomia maggiore.

Le previsioni in tal senso sono più che ottimistiche, dal momento che si pensa che entro il 2030 si arriverà a consegnare con questa modalità più di 20 miliardi di pacchi ogni anno.

Il futuro del delivery aereo in Italia

La notizia di una certa apertura verso le consegne aeree negli Stati Uniti rappresenta di fatto l’avanguardia di una nuova frontiera per quanto concerne il commercio elettronico di prodotti fisici per il futuro.

Ovviamente, come spiegato in precedenza, prima di vedere i nostri cieli affollati di droni intenti a recapitare pacchi passerà ancora del tempo, ma la direzione intrapresa sembra piuttosto chiara.

Nel nostro Paese, allo stato attuale delle cose non si registrano progetti analoghi a quelli americani, anche se dobbiamo sottolineare come la situazione pandemica abbia accelerato moltissimo l’approccio all’innovazione da parte di alcuni grandi retailer.

Chiaramente l’auspicio è che si prosegua verso la strada di una vision digitale che come risaputo molto spesso è assente o quasi nelle strategie aziendali delle piccole e medie imprese.

MDM 18/02/2023